Uno stile inconfondibile, uno charme contraddistinto dall’iconico occhiale dalla montatura spessa e tonda e un’espressività unica.
Il celebre attore statunitense Stanley Tucci è arrivato a Bologna, tra le vie del centro storico, per parlare di cibo, una sua grande passione che, spesso, ha fuso con la carriera cinematografica. E non è la sua prima volta a Bologna: nel 2018 arrivò in Cineteca per presentare Final Portrait e forse proprio allora scoprì la magia della nostra cucina.
Era il 1996, infatti, quando, diresse, (a quattro mani con Campbell Scott) e interpretò Big Night. Un’ode alla cucina italiana oltreoceano. La pellicola, infatti, racconta dei fratelli Pileggi che dall’Abruzzo si trasferiscono in America per aprire un piccolo ristorante di cucina tradizionale in una cittadina non ben identificata dell’East Coast.
Le origini italiane che si scontrano e provano a fondersi con il mondo americano sono al centro della trama e, del resto, lo stesso Tucci ha origini italiane: i nonni erano originari della Calabria, radici che lui non ha mai abbandonato, come ha dichiarato spesso, al pari dell’amore per il cibo, soprattutto italiano.
Tornando al presente, il quasi sessantenne Tucci (compirà gli anni il prossimo 11 novembre) è apparso, ieri, all’ora di pranzo con una troupe CNN all’Osteria del Sole, in pieno centro storico, lasciando più che sbigottiti gli avventori e i clienti dello storico locale bolognese che peraltro non è nuovo a visite di star hollywoodiane: qualche mese fa a uno dei tavoli della più antica osteria bolognese si era seduta infatti Whoopi Goldberg.
Focus principale della sua tappa bolognese l’enogastronomia.
L’attore statunitense è arrivato per girare una serie televisiva, che lo vede protagonista assoluto, riguardante la gastronomia e la cultura italiana a tutto tondo. Nel prossimo periodo, sarà, infatti, impegnato ad esplorare varie regioni italiane alla scoperta delle loro chicche e dei loro segreti. Il fil rouge della serie documentaria saranno proprio i prodotti da tavola tipici della nostra cucina. Le ricette, al contempo, quelle più radicate, saranno spunto e chiave per parlare un po’ più a fondo della cultura e dalla storia italiane.
Al Sole, in vicolo Ranocchi, Tucci, con camicia bianca e mascherina, ha dialogato di cibo, folklore e tradizione, gustando un bicchiere di vino bianco e alcuni salumi tipici emiliani, presi nelle strade del mercato. Seconda tappa della giornata bolognese le Cucine Popolari, tappa immancabile dove vivere e respirare la parte più vera della città. L’ arrivo di Stanley Tucci in città, però, è molto più che una meravigliosa sorpresa.
L’attore italo-americano è, infatti, uno dei primi, se non il primo, che post Covid ha sorvolato l’oceano per fare il punto, a cineprese accese, sulle bellezze dell’Italia.
Un segnale, dunque, che fa ben sperare nella graduale ripartenza del turismo, e non più solo di prossimità. Bologna, nella giornata di ieri, è tornata ad essere al centro dell’obiettivo di macchine da presa internazionali.
Tucci, vincitore di due Golden Globes, ha recitato in pellicole di fama mondiale tra cui il “Caso Spotlight”, “Amabili Resti”, per cui è stato anche candidato al premio Oscar, e “Il rapporto Pelican”.
Inutile dire, però, che tra tutte le performance della sua carriera rimarrà indimenticabile la sua interpretazione nel “Il Diavolo veste Prada”. Ma oltre a Big Night, la cucina è entrata altre volte nel carnet di Tucci: non è un caso che sia tra i protagonisti di Julie&Julia (2009) di Nora Ephron – ancora una volta accanto a Meryl Streep – tratto dalla vera storia di una signora newyorkese che decise di sperimentare nel giro di 365 giorni tutte le 524 ricette contenute nel celebre libro di cucina Mastering the art of French cooking di Julia Child per poi raccontare la sue esperienza in un blog che divenne virale.
Di Zoe Pederzini tratto da Il Resto del Carlino